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Tuscan charm of villa - countryside
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Tuscan charm of villa - countryside

Room TypeRoom type
Entire home/apt
GuestsWithClothesHangerGuests
8
BedroomBedrooms
4
BathroomBathrooms
3

Nell’affascinante campagna Toscana,tra ulivi e vigneti una villa in pietra,in posizione strategica per cogliere i segreti di Toscana e Umbria aria condizionata e piscina con area wellness per il vostro relax e confort Villa Senaia è una grande casa con travi in legno, in una splendida posizione in collina con vista idilliaca che affaccia su uno dei luoghi preferiti della campagna toscana, un ambiente attraente per mangiare all'aperto, bevendo vino toscano e ascoltando i grilli e le cicale La Villa Senaia è un classico casolare in pietra e travi in legno a vista in una splendida posizione su una collina in un paesaggio idilliaco tra Arezzo e Cortona. Offre pace e tranquillità e comfort in un ambiente attraente. Questa bella casa ha tutti i vantaggi di essere in campagna, è consigliato a tutti gli ospiti in vacanza a coloro che cercano pace e tranquillità, relax e sport, ma ogni tanto vuole fare un viaggio per esplorare le splendide città collinari della Toscana. La città più vicina con molti ristoranti e negozi dista solo 3 km di distanza e le città della cultura come Cortona, Arezzo, Montepulciano, Anghiari, Pienza, Siena e Firenze ed i tipici mercati locali, possono essere raggiunte tutte in meno di un'ora. Il vino è un famoso brand toscano e potete dedicare un po 'del vostro tempo per esplorare i molti vigneti o fare un tour del vino (In inglese, French.Danish, tedesco) Durante il vostro soggiorno, si può organizzare corsi di cucina, caccia al tartufo, noleggio auto, vendita olio di oliva noleggio di scooter ecc C'è un grande prato ben curato offrendo ombra sotto i molti alberi di ulivi. Vicino alla casa c'è un parcheggio coperto per gli ospiti, troverete anche una zona barbecue coperta con grill (barbecue) e forno per la pizza e il pane, anche una zona pranzo esterna Di fronte alla villa è un 12 x 6 m piscina con area wellness su una vista meravigliosa Al piano terra della casa vi è la cucina ben attrezzata con tavolo da pranzo per otto persone ed è un luogo ideale per le prime serate primaverili e autunnali. mentre per le serate calde d'estate appena fuori dalla cucina sotto il portico che domina la piscina ed il villaggio medievale, un'altro tavolo è stato preparato per mangiare all'aperto, ascoltando i grilli e cicale godere la conversazione ridendo mentre si gode del cibo e vino toscano. Allo stesso livello, c'è una camera con letto matrimoniale e con accesso alla terrazza. Il soggiorno è adiacente alla cucina e sala da pranzo arredato con gusto dispone di una zona accogliente divano davanti al camino offre nascosto in un armadio servizi tecnici come la televisione con collegamento satellitare, lettore DVD e stereo. Ci sono anche l'accesso a Internet wi-fi. C'è anche un bagno con doccia, WC e bidet. Una scala conduce ad un loggiato al primo piano, con accesso alle tre camere da letto e un bagno con vasca offre, wc e bidet. Una di queste camere da letto ha un bagno privato con doccia, WC e bidet, un letto matrimoniale e accesso al balcone. Le altre due camere da letto ciascuna con due letti singoli. Uno di loro ha accesso al balcone. Il riscaldamento e l'aria condizionata sono disponibili su richiesta non è incluso nella tariffa della villa. Ottimo sarà avere una macchina per godere di questa villa ed esplorare la zona locale ed in generale della Toscana, hai già un'idea di quanto sia bella questa regione d'Italia le dolci colline, la sua natura i campi di girasoli e papaveri, i vigneti, cibo fresco e vino il calore naturale della gente toscana. Quando pensi alla pianificare la tua vacanza queste sono solo alcune immagine della Toscana L'accesso degli ospiti è completamente indipendente Sono a disposizione degli ospiti al momento che mi richiedono informazioni Castiglion Fiorentino Situato sulla sommità di un colle (m. 345 s.l.m.), Castiglion Fiorentino consente l'affaccio su panorami splendidi sia verso la Val di Chio sia verso il Preappennino, argentato fino a certe quote, da bellissimi oliveti. La sua collocazione strategica in prossimità del percorso Arezzo-Chiusi e del collegamento tra la Val di Chiana e la Valtiberina ha fatto sì che il nucleo abitato si sviluppasse in epoca etrusca (VI-V sec. a.C.) e che avesse quindi una continuità di vita fino a diventare importante castrum nel periodo medievale. Il centro storico, dominato dalla torre del Cassero e circondato dalle mura, conserva infatti l'impianto medievale e preziose testimonianze storico artistiche a partire dall'epoca etrusca. La sua posizione di terra di confine tra la Toscana e l'Umbria lo colloca in una posizione ideale da cui raggiungere le principali città del centro Italia. Il turista può trovare inoltre una cucina tipica genuina e produzioni biologiche locali, oltre alla produzione di artigianato artistico. LA SETTIMANA SANTA Le processioni notturne della settimana santa continuano una secolare tradizione religiosa della popolazione castiglionese. Numerosi confratelli, appartenenti a tre diverse Compagnie (Compagnia S. Antonio, vestita di bianco; Buona Morte, vestita di nero e Compagnia del Gesù in blu) costituitesi tra il XVI e il XVII sec., sfilano con le loro cappe e la buffa sul viso per le strade principali della città, dietro i «crociferi», portando simulacri lignei in grandezza naturale, rappresentanti un momento della Passione di Gesù. Ad anni alterni, il Giovedì Santo e la Domenica di Pasqua, la città rivive la Passione di Cristo attraverso una sacra rappresentazione. Più di cento figuranti-attori, nell'incoparabile scenario di una specie di anfiteatro naturale, ricreano quadri tratti dalla narrazione dei Vangeli ricostruita con un testo di Monsignor Angelo Tafi. MAGGIO CASTIGLIONESE Nel corso del mese vengono organizzate manifestazioni che tendono a valorizzare la produttività e la cultura locale: fiera campionaria, mostre, concerti, gare sportive, sagre, appuntamenti culturali. E' questa una formula che nel corso degli anni ha fatto convergere nella città migliaia di visitatori. PALIO DEI RIONI Le origini della manifestazione risalgono ai secoli passati. Si svolge ogni terza domenica di giugno, il giorno della festività della Madonna delle Grazie del Rivaio in Piazzale Garibaldi. In questo giorno i tre Rioni (Rione Cassero, Porta Fiorentina e Porta Romana) con i loro figuranti sfilano in costume storico per le vie del paese, effettuano giochi di bandiera e si sfidano infine con la corsa dei cavalli. Il giorno precedente è dedicato alle cene propiziatorie, alla scelta ed all'abbinamento dei cavalli. Nel periodo luglio - settembre la città si anima per il susseguirsi di iniziative che soddisfano le più varie esigenze: teatro di strada, festival folk, concerti e degustazioni negli agriturismi, mostre, trekking, musica classica, cinema. PRESEPE VIVENTE La rappresentazione sacra, ricostruita lungo le strade e i vicoli più caratteristici del centro storico, ha luogo la domenica che precede il Natale e per Santo Stefano. Centinaia di cittadini si prestano a interpretare i vari personaggi del presepe vestendo costumi dell'epoca, animando quadri diversi. Per l'occasione è stato coniato il «denarius castiglionensis», con il quale è possibile acquistare il cibo delle taverne. MUSEO ARCHEOLOGICO, PINACOTECA COMUNALE, TORRE DEL CASSERO E MUSEO DI ARTE SACRA Il Museo Archeologico custodisce e racconta la storia di Castiglion Fiorentino e del suo territorio attraverso una raccolta dei reperti e un sistema didattico multimediale. Tra i notevoli reperti custoditi spicca la ricostruzione di una porzione del tetto del santuario etrusco (sima frontale) e numerose testimonianze di questa civiltà. Nell'area archeologica, che si snoda su percorsi sotterranei, sono visibili le testimonianze del primo insediamento etrusco (VIII sec. a.C.) fino ad arrivare all'epoca medievale. La Pinacoteca ha sede nella Chiesa di S. Angelo (XII sec.), nella ex sacrestia e nel cosiddetto «Coro delle monache». All'interno sono conservate numerose oreficerie di notevole interesse artistico come la duecentesca Croce Santa di manifattura francese e il busto di Sant'Orsola degli inizi del XIV secolo. Nella sezione dedicata alla pittura sono presenti tra gli altri una Croce dipinta degli inizi del 1200, S. Francesco della Bottega di Margarito d'Arezzo (XIII sec.), un frammento di una Maestà trecentesca di Taddeo Gaddi (1328 ca.), San Michele Arcangelo (1480 ca.) e le Stigmate di San Francesco (1486), opere di Bartolomeo della Gatta. LA TORRE DEL CASSERO Ricostruita con il Casseretto durante la dominazione perugina del XIV secolo, la Torre del Cassero, con il suo campanile a vela nella quale é collocata una grossa campana, caratterizza il profilo della città. Per una scala di legno recentemente rinnovata si può salire alla sua sommità (35 m.) per avere una visione suggestiva sul vecchio borgo, sullo scenario della Val di Chiana e della Val di Chio. I recenti scavi archeologici nell'area del Cassero hanno portato alla luce alcuni tratti di una cinta muraria etrusca (IV sec a.C ca), costituita da grossi conci ed i resti di una porta urbica. Il museo parrocchiale ha sede in ciò che rimane della vecchia pieve di San Giuliano, accanto alla nuova Collegiata. Sono qui visibili, oltre a dipinti e tavole dei sec. XV-XVII, un affresco di Luca Signorelli raffigurante il Compianto su Cristo, un Battesimo di Cristo di Scuola robbiana. Vi sono conservati inoltre pregevoli oggetti provenienti da altre chiese: la Tonacella di Petreto (1450 ca.), la Madonna di Petrognano (scultura lignea del XIII sec.), la Madonna della Cintola (Madonna vestita del XVIII sec.), oltre a varie opere di oreficeria, tessuti, reliquari. Chiesa e Chiostro di San Francesco La chiesa di S. Francesco, con la bella facciata romanico-gotica in pietra arenaria, risponde interamente alle caratteristiche dell'Ordine mendicante: una navata, soffitto a capriate, transetto a tre absidi con pianta quadrata e volte a crocera. Negli altari, opere di Vasari, Madonna con Bambino e Santi (1548); del Poppi, Crocifissione; di Salvi Castellucci, Vocazione di San Matteo. Di particolare interesse il grande Crocifisso ligneo dell'altare maggiore del Patriarchi, la seicentesca statua lignea del Cristo legato alla colonna, la cantoria in pietra del '500. Il chiostro a pianta rettangolare, rifatto nei primi decenni del '600, è caratterizzato da un doppio loggiato di stile tuscanico. Gli affreschi delle lunette sono opera di Pelliccione da Colle del 1627 e raffigurano Scene della vita di S. Francesco. Chiesa della Buona Morte L'attuale oratorio venne costruito nel XVI sec. L'interno è caratterizzato da un'aula unica con soffitto a cassettoni in legno intagliato e dipinto eseguito nel 1618 da Niccolò di Smeraldo Salvi, autore anche della statua lignea di Cristo alla Colonna (1617). Nei locali soprastanti è allestita una raccolta di oggetti della Confraternita di Misericordia. Chiesa di Santo Stefano (San Lazzo) Consacrata intorno al 1350, soppressa a fine '700, è oggi adibita ad attività culturali. L'interno è a navata unica, mostra un ciclo di affreschi eseguito a più riprese e da diverse mani dal XIV al XV secolo: alcuni sono dedicati a S. Stefano; una monumentale Crocifissione sulla parete di fondo mostra l'influsso della pittura giottesca, una Strage degli Innocenti, attribuita a Liberato da Rieti (1450 ca), rimanda al vicino Ospedale che li accoglieva, S. Michele Arcangelo (1410-1420 ca.), patrono del paese. Chiesa di S. Agostino L'impianto originario risale al XIII sec., mentre il campanile fu innalzato nel 1500. Un'alta gradinata conduce dalla piazza omonima all'interno; la facciata a capanna è in pietra arenaria. Loggiato cosiddetto Vasariano La costruzione del Loggiato sul quale intervenne solo posteriormente il Vasari, risale al 1513. Sui lati chiusi del loggiato si possono vedere gli stemmi dei Commissari e dei Podestà, in terracotta robbiana o in pietra arenaria, mentre gli archi aperti mostrano il bel paesaggio della Val di Chio. Palazzo Comunale Costruito dai Perugini nel 1375-76, fu ristrutturato nel 1489, periodo al quale risale la realizzazione della Sala per il Consiglio Generale, nel 1717 adibita a Teatro. Nel 1512 e nel 1560 viene realizzata in pietra la balaustra della scalinata. L'attuale configurazione c o r r i s p o n d e a l l a ristrutturazione effettuata nel 1935. Nell'atrio fu collocata, intorno al 1568, una lapide in pietra con le misure lineari in uso nella comunità a cui dovevano uniformarsi le dimensioni dei laterizi da costruzione. Palazzo Pretorio Il Palazzo Pretorio fu costruito nel 1412, su strutture di origini antiche già modificate in epoca medievale. Vi trovarono posto i locali adibiti all'espletamento delle funzioni di tribunale e le carceri. Attualmente è sede della Biblioteca Comunale e del Museo Archeologico. La Biblioteca Comunale, creata nel 1873, raccoglie in un archivio importanti manoscritti e volumi appartenenti a soppresse corporazioni religiose e lasciti di biblioteche private. Palazzo Dragomanni Realizzato tra la fine del '500 e gli inizi del '600, è frutto dell'accorpamento di numerose unità edilizie preesistenti. Fu residenza di una delle famiglie più illustri di Castiglion Fiorentino, che ebbe modo di ospitarvi il granduca Cosimo II de'Medici. All'interno anche un piccolo oratorio dedicato a S. Nereo (XVIII sec.). Nelle sale superiori é collocato un ricco e prezioso archivio storico con documenti dal XIV sec. Teatro Comunale La costruzione dell'edificio ebbe inizio nel 1884, su progetto degli ingegneri Olinto Perticucci e Paolo Bertelli e fu terminata nel 1911. Sulla platea a ferro di cavallo si affacciano tre ordini con 44 palchetti per un totale di 335 posti a sedere. La decorazione interna, tipicamente ottocentesca, mostra stucchi dorati, lesene con capitello composito, intonaco «marmorizzato» e volta dipinta. E' stato riaperto nel 2000 dopo il restauro. Nel mese di maggio 2005 é stata inaugurata la Sala Espositiva nel sottotetto, a cui si accede da Via Dietro le Mura. Le mura Il costituirsi di borghi all'esterno del primitivo nucleo fortificato del Cassero ha creato via via un impianto urbano che doveva essere protetto da sempre nuovi ampliamenti della cinta muraria caratterizzata da numerose torrette e da due principali aperture che sono le attuali porte. Inglobato il complesso di San Francesco, dopo un buon tratto sul quale sono state addossate diverse abitazioni, ritroviamo le mura imponenti, con resti di torri, al limite del Piazzale Garibaldi da dove, con alcune interruzioni, includono l'abitato castiglionese con il complesso ecclesiastico della Collegiata e il monastero di Santa Chiara. Chiesa di Rivaio La chiesa santuario della Madonna delle Grazie di Rivaio é poco fuori di Porta Fiorentina e risale alla metà del '600; raccoglie un affresco di Madonna col Figlio, prima contenuta in una maestà campestre. All'interno del santuario, la cui facciata è preceduta da un loggiato su arcate, é un Crocifisso del 1562 di Romano Alberti detto Nero dal Borgo. Su tre altari laterali vi sono opere di S.Castellucci. Chiesa della Consolazione Poco fuori dalle mura del centro storico, uscendo da Porta San Michele, si trova la Chiesa della Consolazione, un oratorio della metà del '500 con pianta centrale ottagona e con forme classiche, all'interno come all'esterno, che ne riconducono il disegno ad un grande architetto, forse il Vasari. Sorge sul luogo di un piccolo tabernacolo contenente una Madonna col Bambino (Maestà), attribuita alla scuola di Luca Signorelli. Il monumentale altare in pietra che contiene l'antica Maestà è opera di Filippo Berrettini. Pieve di Retina (Cappuccini) Sulla stessa strada della Chiesa della Consolazione, un pò oltre, l'antica Pieve dedicata a S. Ippolito detta, fin dal V sec., Pieve di Retina. L'impianto romanico dell'XI sec., cui seguì una fase di decadenza nei secoli successivi, venne riutilizzato a ricominciare dal 1512 per essere riconsacrata nel 1581 dai Cappuccini con il titolo di S. Maria degli Angeli. Attualmente la Chiesa ha modificato il suo assetto cinquecentesco riportando alla luce le cappelle absidali romaniche ed evidenziando una pianta rettangolare a tre navate di carattere rinascimentale che terminano in tre absidi semicircolari. Santuario del Bagno A 2 Km dal centro é il Santuario del Bagno sorto nel XIII sec. per ricordare l'apparizione della Vergine a due pastorelle. La costruzione attuale é della fine 800 con ampliamenti successivi. Meta di pellegrinaggi votivi, conserva sull'altare maggiore una statua in terracotta policroma raffigurante la Vergine con Bambino, attribuita ad un importante autore che la tradizione popolare identifica nel Sansovino. Castello di Montecchio Per raccontare la storia medievale del territorio, escursioni diverse potrebbero mettere in contatto coi ruderi di vari castelli ma ne resta uno di facile accesso e che caratterizza il nostro paesaggio: il Castello di Montecchio, su una altura a 2 Km da Castiglioni. Durante il dominio della Repubblica fiorentina fu concesso al capitano di ventura John Hawkwood (Giovanni Acuto). La cinta muraria protetta da otto torri di guardia, il Casseretto, l'alta torre a base quadrata, la casa torre del «Tribunale», i segni delle abitazioni appoggiate alle mura, le tracce della chiesa interna raccontano una lunga storia di guerre e di vita comunale. Cittadini famosi: Roberto Benigni Il popolare comico toscano, amatissimo in tutto il mondo, nasce il 27 ottobre 1952 a Misericordia, una piccola frazione di Castiglion Fiorentino adesso chiamata Manciano, che gli ha tributato una statua nel quale è ritratto con posa sgargiante come nella vita e nelle sue pellicole. Dopo alcune apparizioni televisive in ruoli secondari, la sua carriera inizia a decollare: è Giuseppe Bertolucci a scoprirlo, tanto che nel 1975 scrive con lui il monologo "Cioni Mario di Gaspare fu Giulia", messo in scena al teatro Alberichino di Roma, il teatro più alternativo e all'avanguardia dell'epoca. Il successo immediato e crescente dello spettacolo lo porta in tournée per l'Italia. Il monologo viene ripreso e rielaborato da Bertolucci nel 1977 e trasposto sullo schermo nel film "Berlinguer ti voglio bene". Questa pellicola è divenuta e ritenuta attualmente un vero e proprio cult. La grande popolarità arriva nel 1978 con il programma di Renzo Arbore "L'altra domenica", in cui il comico compare nelle vesti di un bizzarro e del tutto particolare critico cinematografico. Fino a quel momento tuttavia Benigni non aveva ancora all'attivo esperienze dietro la cinepresa; nel 1983 comincia a prendere in mano anche la parte registica delle sue produzioni: esce "Tu mi turbi" un titolo che apre la strada al grande successo popolare di "Non ci resta che piangere", interpretato in coppia con Massimo Troisi e che offre una serie di gag e tormentoni che hanno la forza di entrare nel linguaggio comune rimanendo ancora oggi immortali. Durante le riprese di "Tu mi turbi" conosce l'attrice cesenate Nicoletta Braschi: diventerà sua moglie otto anni più tardi, scandendo il momento dal quale l'attrice comparirà in tutti i film diretti da Benigni. Nel 1988 Benigni manda in tilt i botteghini italiani con il film "Il piccolo diavolo" al fianco di un mostro sacro come Walter Matthau. L'anno seguente esce sugli schermi "Johnny Stecchino" e firma un record di incassi per il cinema italiano. Ma ecco che nel 1998 arriva la vera e propria consacrazione internazionale con il famosissimo: "La vita è bella", il film trionfa nell'edizione degli Oscar del 1999, vincendo la statuetta non solo nella categoria "miglior film straniero" ma anche come "miglior attore protagonista". Memorabile l'esplosione di gioia di Roberto Benigni all'annuncio del suo nome da parte di Sophia Loren, una scena che rimarrà sicuramente negli annali delle cronache (il comico toscano balzò addirittura sui braccioli delle sedie della sala in cui erano convenuti tutti i divi di Hollywood). Il suo ultimo film è del 2005, si intitola "La tigre e la neve", ancora una volta campione di incassi. Il film ripropone vicende di un altro tragico contesto: la guerra in Iraq. Nel film con Roberto Benigni e Nicoletta Braschi, appaiono Jean Reno e Tom Waits Un rapporto particolare lega da sempre l'attore toscano con la Divina Commedia di Dante Alighieri: sovente Benigni tiene letture sull'argomento in università e piazze italiane, ed è molto apprezzato per le sue recitazioni - rigorosamente a memoria - di interi canti del poema. Dal 2006 porta in giro per l'Italia le sue letture dantesche in un tour chiamato "Tutto Dante", poi riadattato per la tv e infine approdato in alcune carceri italiane durante il 2007. Daniele Bennati Tra chi spicca alle cronache sportive internazionali per le sue corse in bicicletta, c'è sicuramente lui; nasce ad Arezzo ma cresce con la famiglia a Castiglion Fiorentino. Dall'età di 10 anni, quando il nonno Gino gli regala una bicicletta Ceccherini, comincia a gareggiare su strada, aggiudicandosi nel 1990 il campionato provinciale. Passa professionista nel 2002, viene presto impiegato soprattutto come uomo del "treno" per le volate di Mario Cipollini nelle gare italiane, ma riesce già ad ottenere anche le prime vittorie, una tappa al Giro d'Austria e un'altra al Regio-Tour, in Germania. Arrivano anche i successi in una tappa alla Vuelta Valenciana, una al Giro del Trentino, una alla Volta a Catalunya e due al Giro di Polonia fino alla conquista della maglia azzurra della classifica a punti nella Vuelta spagnola a Settembre 2007, senza dimenticare il suo successo a Parigi nella tappa conclusiva del Tour de France. Le sue grandi doti da velocista lo portano a vincere numerose tappe in varie manifestazioni in giro per l'Europa, rendendo ricco il suo palmares. Arriva anche ad indossare la maglia oro di leader della classifica generale alla Vuelta e nel 2011 ha conquistato 6 vittorie, evidendenziandosi al Circuit de la Sarthe e al Tour della Vallonia. Alberto Castagna Grande icona molto amata dal pubblico televisivo nazionale, Alberto Castagna nasce a Castiglion Fiorentino il 23 dicembre 1945. Inizia la carriera giornalistica al "Piccolo" di Trieste e approda in televisione come giornalista nel 1981. Inizia come redattore del TG2, di cui diviene poi inviato speciale e conduttore. A scoprire le potenzialità di intrattenitore di Castagna è Pippo Baudo, il quale nel 1988 gli affida i collegamenti esterni di "Serata d'Onore". Poi Castagna passa a "Mattina 2", dando il via al sodalizio con Michele Guardì. Il suo nome diventa noto al grande pubblico del piccolo schermo nel 1992 con la trasmissione "I fatti vostri". Castagna sostituisce Fabrizio Frizzi nel programma quotidiano di Rai Due in cui si raccontano storie popolari. La trasmissione viene promossa poi in prima serata il venerdì sera. Nel 1994 conduce su Canale 5 la trasmissione che resterà per sempre legata al suo nome e alla sua immagine, con lo zucchetto di lana e con il baffo ammiccante: "Stranamore". Il suo successo viene consacrato: otto milioni di spettatori conquistati ogni domenica sera fanno di Alberto Castagna un volto televisivo popolarissimo. Il suo ricordo è sempre vivo nelle menti di chi ha potuto vederlo all'opera, dopo che si è spento per una malattia nel 2005. Fabrizio Meoni Nato il giorno di San Silvestro del 1957 a Castiglion Fiorentino, la sua passione per l'enduro lo porta fin da ragazzo alla carriera motociclistica. Nel 1974 compra la sua prima moto, una Ancillotti 50 cm³, con la quale partecipa a gare di enduro regionali l'anno successivo e conseguirà ottimi risultati. Nel 1988 diviene campione italiano di enduro ma è nel 1989 che avviene la svolta: noleggia una KTM 350 cm³ e partecipa al suo primo rally, l'Incas Rally in Perù. Giunge quarto e scopre la sua vera vocazione. L'anno successivo prepara una KTM 500 cm³ 2t per partecipare al Rally di Tunisia ma cade e s'infortuna. Torna in Perù e questa volta vince il Rally. L'appellativo che lo accompagnerà come un marchio di fabbrica, cioè "L'Africano" se lo guadagnerà negli anni successivi partecipando a manifestazione di primissimo piano a livello mondiale e nella fattispecie, la Parigi-Dakar. Vince in Tunisia ed Egitto e lo vede nel 1994 arrivare ad uno strabiliante terzo posto nella generale nel Rally più famoso. La sua carriera è promettente, tuttavia degli ostacoli si mettono davanti al suo grande sogno che lo portano quasi a desistere e lasciare tutto; non demorde e arriva al 2001 a coronare tutti gli sforzi che si era prefissato ottendo il primo posto assoluto nella Parigi-Dakar, bissando poi il successo l'anno seguente. Nell'edizione del 2005, durante la sua ultima fatica che doveva completare l'era personale nei raid, nei paesaggi e le dune che lo avevano cullato per tutti quegli ultimi anni trionfanti, in Mauritania perde la vita inseguendo il suo desiderio. Fabrizio seguendo la frase: “L’Africa mi ha dato tanto, è giusto che io restituisca qualcosa all’Africa per aiutare i più deboli” gestiva una fondazione per aiutare i bambini africani. Con la onlus aveva costruito fra le altre cose una scuola in Senegal. Adesso in suo nome si continua a fare solidarietà, che continua il suo operato nel continente da lui amato. Castiglion Fiorentino è collegato ottimamente perché l'autostrada A1 che attraversa in maniera verticale l'Italia passa a 14 km di distanza, mentre il treno Milano-Napoli ha la fermata nella stazione ferroviaria a Castiglion Fiorentino E' utile precisare per gli ospiti che dal mese di Maggio fino a Settembre viene considerata media ed alta stagione, quindi i soggiorni richiesti saranno da Sabato a Sabato, mentre per il resto dell'anno il soggiorno può essere anche inferiore alla settimana con un minimo di tre notti

Amenities

WifiWifi
AirConditioningAir conditioning
KitchenKitchen
LaundryLaundry - washer
ParkingParking space
PoolPool
Essentials
Essentials (towels, bed sheets, soap, and toilet paper)
Shampoo
Shampoo
TV
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